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Press review Mangimistica

Quando la pressa cubettatrice si intasa?

La tua pressa cubettatrice si è bloccata durante la produzione di pellet? Ciò può influire non solo sulla produzione di pellet, ma anche sulla macchina e sui pezzi di ricambio. Scopriamo in quali casi la cubettatrice si intasa e come ovviare a questo problema.
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La tua pressa cubettatrice si è bloccata durante la produzione di pellet?


Ciò può influire non solo sulla produzione di pellet, ma anche sulla macchina e sui pezzi di ricambio. Scopriamo in quali casi la cubettatrice si intasa e come ovviare a questo problema.

 

Ci sono diversi tipi di intasamento:

  • l'intasamento secco (mangimi per ruminanti)
  • l'intasamento umido (mangimi per avicoli)
  • l'intasamento caratteristico delle materie plastiche
  • l'intasamento tipico dei fertilizzanti organici

L'intasamento a secco si presenta quando si cerca di forzare la produzione della macchina oltre la sua naturale capacità e la potenza per l'estrusione non è sufficiente. In questo caso l'assorbimento di potenza supera la potenza massima disponibile e l'amperaggio supera la soglia di sicurezza e la soglia di emergenza.

L'intasamento a secco è caratteristico dei prodotti fibrosi (formule di mangime per bovini, segatura, etc.)

 

Se l'operatore interviene velocemente può superare la fase di emergenza scaricando parte della farina al suolo, aprendo lo sportello di emergenza posizionato nel convogliatore e, contemporaneamente, riducendo la portata della macchina.

Un automatismo, che preveda due soglie d'allarme gestite con due loop di regolazione PID, rende possibile il superamento delle emergenze. La prima soglia attiva ripetutamente lo sportello di emergenza, scaricando al suolo parte del prodotto. Questa attività e la contemporanea riduzione della portata,  permette di recuperare la pressa evitando il blocco delle trafile e della pressa.

 

 

 

 

 

 



L'intasamento umido si presenta invece quando i rulli slittano a causa di uno o più fattori negativi:

  • prodotto ricco di materia grassa o grassato

  • eccesso di umidità
  • presenza di acqua allo stato libero

In questo caso si nota una progressiva oscillazione anomala dell'assorbimento di amperaggio senza però superare la soglia di emergenza. L'oscillazione aumenta progressivamente e contemporaneamente la camera di cubettatura si riempie di prodotto che non passa più attraverso i fori, ma al contrario, viene rifiutato e rigurgita.

E' praticamente impossibile rientrare da questa fase di emergenza perché il segnale dato dall'oscillazione di amperaggio è caratteristico di una processo d'intasamento in fase già avanzata. Anche il rumore "ovattato" che proviene dalla pressa, invece del caratteristico ticchettio del pellet contro la porta,  può essere un sintomo dell'intasamento.

L'intasamento "umido" si può evitare imparando a gestire i fattori che lo originano: in particolare si deve gestire il condizionamento con vapore: drenaggio della condensa, pressione del vapore, tempi di condizionamento nel condizionatore etc. sono fattori che devono essere gestiti in funzione della formulazione e delle caratteristiche delle  materie prime.

 

Materie plastiche: intasamento

Il controllo della temperatura dovuta alla frizione meccanica del processo di cubettatura è fondamentale per poter gestire la lavorazione delle plastiche.

In particolare le plastiche termoplastiche hanno due temperature caratteristiche:

la temperatura di rammollimento e la temperatura di fusione (melting point).

Per riuscire nella pellettatura della plastica si deve superare la temperatura di rammollimento ma non si deve mai raggiungere e superare  la temperatura di fusione alla quale i rulli slittano e si impastano: uno strato di plastica semi-liquida avvolge i rulli e la piastra frontale impedendo il flusso del prodotto.

Importante è la scelta dell'indice di compressione per evitare un livello di frizione troppo alto. Anche la nebulizzazione di acqua nella zona di cubettatura può aiutare a controllare la temperatura.

Nota: la cubettatura di una miscela composta da due o più plastiche differenti è molto più semplice dei una mono-plastica.

Instasamento tipico dei fertilizzanti organici

I fertilizzanti organici provengono da un processo di compostaggio che permette la riduzione del contenuto di umidità che comunque rimane su valori superiori al 18-22%.

Il prodotto organico, che presenta un aspetto e un comportamento fangoso e appiccicoso, a causa della elevata umidità, ha la tendenza a impastare i rulli assieme alla piastra frontale e ai deflettori e a fare slittare i rulli. In questo caso è importante non forzare la produzione della macchina, ma limitarsi alla portata fisiologica della pressa altrimenti si favorirà slittamento e impastamento della pressa con inevitabile instasamento.