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Press review Mangimistica

Vantaggi di una macinazione fine

La macinazione più fine comporterà un pellet di migliore qualità o l'alimentazione estrusa aumenterà la capacità del mulino a pellet o dell'estrusore e riduce l'usura delle parti di lavorazione del mulino a pellet o dell'estrusore come matrici e rulli.
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Per produrre pellet o mangimi estrusi di qualità accettabile, la granulometria dei materiali macinati deve essere corretta.

La macinazione più fine si tradurrà in un pellet o in un estruso di migliore qualità, aumenterà la capacità della cubettatrice o dell’estrusore e ridurrà l'usura delle varie componenti meccaniche, come trafile, rulli e viti.

Poiché le esigenze alimentari degli animali variano considerevolmente, anche il grado di elaborazione delle diverse diete deve variare.
I ruminanti come bovini e ovini hanno tratti digestivi piuttosto lunghi e complessi e quindi richiedono un mangime meno lavorato. D'altra parte, molti degli ingredienti utilizzati nei pellet per ruminanti sono costituiti da materiale a bassa percentuale proteica e alto contenuto di fibre, pertanto per ottenere un pellet di qualità ragionevole è richiesta una macinazione fine.
I suini hanno un sistema digerente più corto e semplice (molto simile a quello umano) e traggono benefici da mangimi maggiormente elaborati, mentre il pollame ha un sistema digestivo breve ma piuttosto complesso che, a seconda della composizione della dieta, richiede mangimi meno lavorati di quelli dei suini.

Nonostante si ritenga che una macinazione più fine favorisca la digestione enzimatica, è stato dimostrato che una macinazione più grossolana e una granulometria più uniforme migliorano notevolmente le performance dei volatili alimentati a sfarinato (risultati inferiori, ma comunque significativi, anche per le diete a pellet). Questo risultato può derivare dall'effetto positivo che questo tipo di macinazione ha sullo sviluppo del ventriglio e dell'intestino. Un ventriglio più sviluppato è associato ad una maggiore attività di macinazione, con conseguente aumento della motilità intestinale e una maggiore digestione dei nutrienti.
Anche le dimensioni e l'età degli animali influenzano le loro esigenze dietetiche con conseguenti effetti sul grado di macinazione. Gli animali più giovani richiedono un mangime più raffinato e più elaborato rispetto a quelli più vecchi e più sviluppati.

Ad ogni modo, mentre l’aspetto o la sensibilità possono consentire a un operatore di controllare efficacemente il processo di macinazione, la valutazione soggettiva è inaccurata e rende praticamente impossibile la misurazione e il controllo oggettivi. Termini descrittivi come grossolano, medio e fine semplicemente non sono adeguati, perché ciò che è "fine" per un mangimificio potrebbe essere "grossolano" per un altro.

Fattori quali il contenuto di umidità del grano, le condizioni dei martelli e/o vagli (nel molino a martelli) o quelle delle ondulazioni dei rulli (nel molini a rulli) possono produrre risultati molto diversi. Inoltre, la qualità del grano o di altri materiali in lavorazione può avere un impatto drammatico sulla finezza e sulla qualità dei prodotti macinati finiti.

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