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Responsabilité sociale, Art & Culture

Areaarte porta la cultura in azienda

La collaborazione de La Meccanica con Areaarte ha portato negli anni a diversi serizi offerti ai dipendenti e alle loro famiglie: una tessera sconto per le entrate alla maggior parte dei musei del triveneto, abbonamenti a riviste culturali, servizi di informazioni per nuove mostre e artisti emergenti. 
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La collaborazione de La Meccanica con Areaarte ha portato negli anni a diversi serizi offerti ai dipendenti e alle loro famiglie: una tessera sconto per le entrate alla maggior parte dei musei del triveneto, abbonamenti a riviste culturali, servizi di informazioni per nuove mostre e artisti emergenti. 

 

Con una newsletter trimestrale Areaarte ci rende partecipi di nuovi sviluppi dell'arte nel territorio Veneto, come la mostra che si sta tenendo ora al museo BAILO di Treviso dell'artista Arturo Martini  

Vi proponiamo qui l'articolo e le immagini condivise da Areaarte 

UNA GRANDE MOSTRA SUL RIVOLUZIONARIO ARTURO
MARTINI AI MUSEI CIVICI DI TREVISO

di Maria Francesca Frosi


Il sistema dei Musei Civici di Treviso vanta tre sedi espositive. Il Museo di Santa Caterina, con l’antica Chiesa e i suoi meravigliosi affreschi, sede del celebre Ciclo di Sant’Orsola di Tommaso Da Modena, ospita una collezione archeologica e una prestigiosa Pinacoteca con opere dei più influenti artisti veneti attivi dal Medioevo al ‘700. Casa Robegan è spazio per mostre di arte contemporanea. Il Museo Bailo, infine, celebra i grandi artisti della modernità, tra cui spicca il rivoluzionario Arturo
Martini, oggi protagonista di una delle più complete retrospettive mai realizzate: Arturo Martini. I Capolavori che, a cura del Direttore Fabrizio Malachin e del critico Nico Stringa, porta in scena circa 280 opere dell’artista trevigiano ed è aperta al pubblico fino al 30 luglio 2023.

La grande impresa di creare un luogo per i reperti capaci di documentare la storia del territorio,risale alla seconda metà del 1800 ed è attribuita all’abate Luigi
Bailo: un religioso, animato da spirito libertario e positivista, che fa propria la missione di comporre una raccolta sistematica del sapere trevigiano. All’interesse per l’antico, che coinvolge l’abate in prima persona operando coraggiose imprese di salvataggio del patrimonio, si aggiunge il sostegno ai giovani artisti locali.

Fu lo scultore e disegnatore Antonio Carlini a presentare il giovane Martini a Bailo, che gli permise di ottenere una borsa di studio comunale per frequentare a Venezia l’atelier di Urbano Nono e che convinse l’industriale della ceramica Gregorj a finanziare nel 1910 un viaggio a Monaco, crocevia delle avanguardie mitteleuropee.
Martini, nato nel 1889 a Treviso, era infatti di estrazione modesta. Bocciato più volte alle elementari, dimostra talento in un’unica materia: la modellazione della creta.

Ad accorgerseneè Angelina Rossi, maestra e moglie del già citato Carlini, a cui fa da apprendista mentre frequenta la scuola serale diretta daGiorgio Martini, padre del già affermato artista simbolista quasi omonimo Alberto Martini. Risale a questa fase la prima opera documentata del giovane scultore: il bassorilievo che apre il percorso
della mostra Arturo Martini. I Capolavori.

Il sedicenne ritrae di profilo Fanny Martini, madre del maestro, in un eserciziodal gusto realista, punto di partenza di un percorso di ricerca, sperimentazioni, crisi e ossessioni che lo emanciperanno dalle tendenze storiciste della scultura ottocentesca per approdare infine ad un’arte in cui la figura è completamente dissolta, come
nell’opera astratto-concettuale Atmosfera di una testa (1944).
Crisi ma anche grandi conquiste, come testimoniano ad apertura della mostra le monumentali opere commissionate dai coniugi Ottolenghi per il loro “giardino dell’Eden” nella villa progettata negli anni 20 dall’architetto Piacentini ad Acquiterme: i bronzi Figlioul Prodigo, Tobiolo, I leoni di Monterosso, l’Adamo ed Eva in pietra di Finale Ligure, oggi nella collezione permanente grazie alla generosità dei trevigiani, che l’hanno acquistata per mezzo di una raccolta fondi.

Arturo Martini. I Capolavori mette in luce il carattere poliedrico di un artista che ha partecipato ai più importanti eventi storici del ‘900, dalla Grande Guerra
alla Liberazione, e che non solo ha rivoluzionato la scultura, ma anche le arti grafiche, pubblicando il primo libro d’artista della storia: Contemplazioni.

Autoprodotto nel 1918, è una preghiera ermetica composta da segni che evocano le note di unpentagramma. Racchiude il suono del silenzio, elevandosi in
una preghiera per tutti gli amici morti in guerra. I successi sono documentati anche dalle grandi terracotte degli anni 30 che, plasmate e cucinate in un grande altoforno sapientemente progettato dall’artista fra i muri del complesso industriale dell’Ilva di Vado Ligure, fanno eco a quella stagione che lui stesso definì ‘del canto’, opere in cui protagonista diventa la donna, come l’erotico Nudo al Sole, con cui vince il primo premio alla Quadriennale di Roma del 1931, La Venere dei Porti e la Veglia che, esposta alla Biennale del 1932, può essere considerata la prima vera installazione d’arte contemporanea, una scultura-ambiente in cui l’immagine sculturea e l’architettura finiscono per fondersi.

Amante della scoperta e instancabile viaggiatore, per realizzare i suoi capolavori ha attinto da innumerevoli fonti: dal teatro alla letteratura, dal mito ai testi sacri per approdare ad un’arte in grado di reinterpretare i più importanti temi della storia dell’uomo.

Per infomazioni sulle visite guidate e sulle attività didattiche e per famiglie organizzate dal Consorzio Athena Promakos presso i Musei Civici di Treviso, vi invitiamo a consultare il sito www.museitreviso.it o a scrivere agli indirizzi prenotazioni@museitreviso.
it e didattica@museitreviso.it.