Salta al contenuto principale
Tutte le news
Viaggio nella storia

Viaggio nella storia - agli inizi dell'azienda

Negli anni '60, il 37enne ingegnere aeronautico, Ottorino Reffo iniziò la sua avventura che prende il nome di La Meccanica.
SHARE THIS

Negli anni '60, il 37enne ingegnere aeronautico, Ottorino Reffo iniziò la sua avventura che prende il nome de "La Meccanica". Grazie al suo talento e al desiderio di stupire, il giovane Ottorino ha fatto fiorire l'azienda in breve tempo, cambiando radicalmente il contesto socio-economico. La storia de "La Meccanica" è quella di dozzine di aziende nate da un territorio uscito da una guerra, è la storia di un giovane che visse un'esistenza modesta, che studiò e fece del suo lavoro, la sua passione.

Ottorino Reffo the founder

 

Tutto ebbe inizio con la produzione di rettifiche per torni, piccoli mulini e troncatrici per conto di un'altra azienda di Bassano del Grappa. Poi La Meccanica ha iniziato a produrre stampi per presse utilizzate per la produzione di mangimi
 Agli inizi degli anni ’60, il consumo pro-capite annuo di carni si aggirava intorno ai trenta chili ed era rappresentato quasi esclusivamente da quella bovina.
Il mercato alimentare era pronto ad assorbire nuovi prodotti.
L’America aveva portato macchine, ma soprattutto idee nuove; in particolare si faceva strada l’idea di produrre per il mercato senza aspettare l’intervento pubblico.
L’agricoltura si stava organizzando con macchine nuove mai viste prima.
Gli agricoltori aumentavano le loro produzioni e integravano il reddito con le produzioni zootecniche, principalmente polli e galline che erano gli animali più conosciuti e più facili da allevare: l’obiettivo di dare un pollo ad ogni tavola era ancora da raggiungere. Gli Olandesi furono forse i primi ad offrire agli allevatori i pulcini selezionati per l’ingrasso e le pollastre da allevare per produrre uova in grande quantità.
Nasceva la necessità di avere a disposizione mangimi completi da somministrare in maniera semplice e meccanizzata garantendo un’alimentazione bilanciata; la cubettatura dei mangimi composti, ottenuti con ricette ottimizzate, era la soluzione ottimale. Il decennio, perciò si apriva con alcuni mangimifici strutturati, costruiti in torri che comprendevano gli impianti di cubettatura e la possibilità di ricevere le materie prime e consegnare i mangimi alla rinfusa.

l mercato dell'alimentazione animale era caratterizzato da condizioni favorevoli, pertanto la domanda superava l'offerta. La tecnologia impiantistica era molto semplice e la produzione della farina avveniva mediante il sistema di macinazione separata con molini a martelli gestiti a vista e organizzati per la macinazione di un cereale alla volta;   i cerali erano le uniche materie prime che richiedevano di essere macinate. Venivano ricevuti in silos di stoccaggio da cui erano estratti, macinati e inviati alle celle di dosaggio (fariniere), pronti per essere dosati e trasportati al miscelatore. Da qui arrivavano agli impianti di insacco o alla cubettatrice, che era l’altra
macchina importante utilizzata nei mangimifici.

In questo contesto l'azienda iniziò la produzione di trafile per le presse cubettatrici,  utilizzate nella produzione dei mangimi. La Meccanica  cominciava ad avere  una propria produzione...