Effetti dell’usura sull’attrezzatura nella fase di pellettatura

Le formule con un elevato contenuto di ceneri o fibre comportano un’usura maggiore rispetto alle miscele ad alto contenuto di grassi. Al contrario, le miscele ad alto contenuto di grassi non consentono input di energia estremamente elevati: c'è troppa lubrificazione.
Ciò che è vero per i fattori che influenzano la pressatura o la "pellettabilità" del mangime si applica allo stesso modo agli effetti dell'usura nella pressatura dei materiali, poiché una maggiore resistenza all'attrito aumenta anche la probabilità di usura. Quindi, maggiore è la quantità di energia meccanica fornita nella fase di alimentazione, maggiore è l'usura.

Nel processo di pellettatura, i valori empirici generali indicano che i costi per usura (esclusi i costi di manodopera e di fermo) sono pari a circa il 5% dei costi di pressatura. Cioè, arriverebbero a circa l'1,5% dei costi complessivi.

Questi costi si riducono nei processi di condizionamento ad alta intensità, anche se l'usura generata con super condizionatori o espansori dovrebbe essere presa in considerazione.

L'usura e le reazioni chimiche legate all'attrito sono più probabili nei tempi di fermo macchina, ad esempio durante il fine settimana, piuttosto che durante le fasi di lavorazione. Tali reazioni sono determinate principalmente dall'affinità tra i componenti nelle formule e i materiali da costruzione utilizzati sulla loro finitura superficiale. Quindi, è consigliabile pulire l'attrezzatura prima dei fermi.
Concentrazioni relativamente elevate di acido propionico o acido formico, ad esempio il 5% per il controllo della salmonella, possono produrre un'usura considerevole nell'intero sistema quando gli è permesso di agire sulle attrezzature per periodi di tempo prolungati. In particolare, i materiali duri o rigidi possono essere più soggetti ad usura rispetto ad altri materiali duri.