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Comprendere gli strumenti per la prossima rivoluzione verde

All’inizio di quest’anno a Berlino si è tenuta la 9a Conferenza Internazionale sui Biocarburanti, in cui si è trattato dell’attuale settore di sviluppo dei biocarburanti e della struttura legale nei mercati internazionali, ma il tema chiave è stato soprattutto la sostenibilità dei biocarburanti.
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Rivista: The Bioenergy International
Mese pubblicazione: febbraio 2012
Titolo articolo: “Understanding the Tools for the Next Green Revolution”
Autore articolo: Markku Björkman
Traduzione e abstract a cura di: Piercarlo Michelin e Claudia Teslaru (Classe 3°C)
Istituto: Liceo “Tito Lucrezio Caro” – Cittadella


ABSTRACT


All’inizio di quest’anno a Berlino si è tenuta la 9a Conferenza Internazionale sui Biocarburanti, in cui si è trattato dell’attuale settore di sviluppo dei biocarburanti e della struttura legale nei mercati internazionali, ma il tema chiave è stato soprattutto la sostenibilità dei biocarburanti.
In questo contesto il professore italiano Mario Tredici ha promosso l’utilizzo di microalghe come fonte di energia rinnovabile.
Attraverso il trattamento delle alghe, coltivate in fotobioreattori o in stagni all’aperto, si ottiene infatti olio in quantità superiore dalle 10 alle 20 volte rispetto alle coltivazioni tradizionali. Esse sono facilmente coltivabili anche in terreni non fertili, non necessitano di acqua pulita, grazie ai fertilizzanti raggiungono un'efficienza del 100%, hanno un ritmo di crescita elevato e possono essere modificate tramite l’ingegneria genetica.
Tuttavia nel caso dei fotobioreattori il loro trattamento risulta costoso a causa dell’alta energia richiesta e la coltura in ambienti aperti è resa difficoltosa dall’impossibilità di mantenere l’ecosistema ai livelli richiesti.
Per questo la promettente tecnologia delle microalghe è ancora in fase di studio e sviluppo per poter raggiungere risultati ottimali.
Le prospettive per la produzione di olio e proteine dalle microalghe sono di venire utilizzata nel settore alimentare e in quello dei biocarburanti, entrando a far parte del mosaico delle energie rinnovabili e facendo così la propria piccola parte per salvaguardare il pianeta.


NONA CONFERENZA INTERNAZIONALE SUI BIOCARBURANTI
COMBUSTIBILI DEL FUTURO: COMPRENDERE GLI STRUMENTI PER LA PROSSIMA RIVOLUZIONE VERDE


Il settore internazionale dei biocarburanti sta affrontando oggi una nuova sfida, che riguarda virtualmente tutte le fasi industriali, dalla coltivazione delle materie prime, alla trasformazione e al commercio. Questo sembra essere evidente a tutti quei circa 500 partecipanti internazionali che hanno preso parte alla 9a Conferenza Internazionale sui Biocarburanti, ”Combustibili del Futuro”, il 23 e 24 Gennaio 2012 a Berlino, in Germania. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Tedesca per la Bioenergia (BBE) e l’Unione per la Promozione delle Colture di Olio e Proteine (UFOP). Bioenergy International presenterà uno sguardo più dettagliato e ampio riguardo a questi temi e alla conferenza nel suo complesso nel nostro prossimo numero.

Considerando l’attualità delle sfide descritte, la ”Combustibili del Futuro” è stata ancora una volta una piattaforma ideale per discutere le regole definite dalla Germania e l’attesa struttura regolatrice a livello europeo e in altri paesi.
A fianco delle discussioni e delle presentazioni riguardo l’attuale settore degli sviluppi e la struttura legale nei mercati internazionali, la questione chiave alla conferenza berlinese è stata la sostenibilità dei biocarburanti, ancora abbastanza ”misteriosa”, e sono stati anche dibattuti liberamente nuovi argomenti come l’uso della coltura di microalghe per applicazioni nei biocarburanti.


Enorme potenziale


Mario Tredici, professore all’Università di Firenze, in Italia, e Presidente dell’Associazione Europea Alghe e Biomasse, ha dato un’idea completa riguardo la metrica usata nell’industria delle alghe sotto il titolo ”Processi, Progetti e Prospettive della Produzione delle Alghe”. Hanno attirato particolarmente la sua attenzione il costo di produzione e la bassa richiesta di energia per ogni chilogrammo raccolto.
Secondo il professor Tredici, comprendere le alghe vuol dire anche comprendere gli strumenti per la prossima rivoluzione verde.
”Noi oggi testimoniamo un crescente interesse nella coltura delle alghe, principalmente verso il miglioramento e lo sviluppo delle tecnologie per la sua coltivazione su larga scala per scopi energetici”, ha dichiarato Tredici.
Egli crede che le alghe abbiano un enorme potenziale. In particolare, la coltura di specie marine è molto promettente e ha numerosi vantaggi, per esempio, non richiede terreno fertile, acqua pulita, pesticidi o erbicidi per la loro produzione e la capacità di combinare la produzione di alghe con il trattamento dell’acqua di scolo da, ad esempio, l’industria del cibo.
”In più, nel nostro clima, possiamo produrre da dieci a venti volte più olio rispetto alla coltura dei prodotti oleosi tradizionali. Nel contesto attuale, caratterizzato da seri problemi ambientali e malnutrizione in molte parti del mondo, una seconda rivoluzione verde è necessaria per salvare l’umanità da un declino inesorabile, che sarà sostenuto dall’integrazione di differenti tecnologie, tra le quali la coltura delle microalghe marine può trovare un posto ”, ha detto.

Ma, ci sono degli ostacoli

Comunque, ha anche indicato numerosi ostacoli e limitazioni che attualmente impediscono lo sfruttamento industriale delle alghe per la produzione di mangimi, cibo e biocarburanti.
”I fotobioreattori, sistemi chiusi per la coltivazione delle alghe, soffrono per i costi dell’alta energia necessaria per il mescolamento e il raffreddamento, mentre le colture su larga scala in stagni all’aperto, che hanno un rapporto di energia netto più favorevole, sono ecosistemi instabili difficili da mantenere ai livelli desiderati per lunghi periodi”, ha detto Tredici.

Rendimenti di olio più alti

Le tecniche per l'approvvigionamento di nutrienti e CO2, per il mescolamento, il raccoglimento e il trattamento della biomassa in modo energeticamente efficiente sono, secondo questo esperto italiano di alghe, ancora sotto studio e sviluppo.
”Malgrado questi ostacoli e sebbene le microalghe non siano migliori rispetto a piante più alte in termini di rendimento fotosintetico e produttività, le colture microalgali rimangono alcune delle più allettanti fonti di mangimi, cibo e biocarburanti di nuova generazione, dato che le microalghe possono essere coltivate in saline o in acqua di mare su terreni non coltivabili e possono utilizzare fertilizzanti con un’efficienza di quasi il 100%”, ha spiegato Tredici.
Ha fatto riferimento al fatto che le alghe sono in grado di conseguire rendite di olio e proteine molto più alte delle coltivazioni tradizionali e, essendo dotate di ritmi di crescita molto veloci, sono più facili da migliorare tramite l’ingegneria genetica e metabolica.

Il gruppo di ricercatori

Il professor Tredici coordina un giovane gruppo di ricercatori del Dipartimento Italiano della Biotecnologia Agricola di Firenze sullo sviluppo dei fotobioreattori e sulla coltura di microalghe per applicazioni in cibo, mangimi e biocarburanti.
Egli è stato consigliere tecnico della Rete Internazionale sulla Biofissazione della CO2 e sulla Diminuzione del Gas Serra con le Microalghe, consulente dell’Istituto per l’Energia Naturale delle Hawaii e dell’Agenzia Energetica Internazionale, e membro del Gruppo esperto di Biodiversità e Ambiente dell’ESFRI (Forum Strategico per le Infrastrutture di Ricerca).

Affrontare penalità?

La forza di questa conferenza berlinese risiede nella partecipazione attiva di tutte le importanti aziende che sono in grado di aggiornarsi con gli ultimissimi progressi e in modo particolare affrontare le esigenze dell’industria – una conferenza dal settore per il settore.
Con la conferenza ”Combustibili del Futuro”, BBE e UFOP hanno offerto una giusta piattaforma per il settore internazionale dei biocarburanti e coinvolto gruppi di interesse a scambiarsi punti di vista e a trasferirsi informazioni dal 2002.
Accanto ai dibattiti sugli sviluppi del settore in corso, le due questioni principali erano la sostenibilità dei biocarburanti e la base giuridica nei mercati internazionali.

La Germania in testa

La Germania ha già trasformato l’ultima direttiva UE in una legge nazionale. Le imprese commerciali agricole come fornitori primari di biomassa e i processori.
 

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