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The Dawn of the Bio-Based Economy

RWE-Essent is a company that uses for the production of energy, fossil fuels and renewable sources. Recently it has invested in pellets and biomass, according to programs promoted by the European Union in the bio-economy, ie a more ecological and sustainable form of energy production through biological processes.
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Rivista: The Bioenergy International

Mese pubblicazione: febbraio 2012

Titolo articolo: “The Dawn of the Bio-Based Economy”

Autore articolo: Lennart Ljungholm

Traduzione e abstract a cura di: Giovanni Bizzotto e Marco Terzariol (Classe 3°C)

Istituto: Liceo “Tito Lucrezio Caro” – Cittadella

 

ABSTRACT

La RWE-Essent è un’azienda che utilizza per la produzione di energia il nucleare, i combustibili fossili e le fonti rinnovabili. Fra queste ultime Essent ha investito nel pellet e nella biomassa a sostegno dell’attività promossa dall’Unione Europea nella bioeconomia, cioè una forma più ecologica e sostenibile di produrre energia tramite processi biologici.

Utilizzando sia il pellet sia la biomassa RWE-Essent si è posta come obiettivo la diminuzione delle emissioni di CO2. L’azienda ha il grande progetto di incrementare l’utilizzo di queste fonti rinnovabili che comporterà numerosi benefici come la diminuzione dei costi di produzione e di consumo dell’energia.

In questo ambito la DSM, una società olandese, ha sviluppato una nuova miscela a base di enzimi e lievito per decomporre la biomassa.

RWE-Essent ha numerosi stabilimenti in tutto il mondo e sta investendo ingenti quantità di denaro in alcuni di questi per incrementare l’utilizzo di pellet e biomassa e aumentare così la produzione energetica tramite fonti rinnovabili. La biomassa rappresenta dunque una proficua fonte di energia sostenibile e con gli sviluppi previsti potrà un giorno ricoprire una buona parte del fabbisogno energetico mondiale ed è verso questa direzione che l’Essent sta spostando i suoi investimenti.

L’alba della bio-economia

La RWE-Essent ha convocato una conferenza presso il loro impianto Amer a Geertruidenburg, vicino a Rotterdam, in Olanda. La Essent è una filiale della RWE tedesca ed è molto attiva in tutto il mondo nei servizi.

La Essent è una pioniera della bioenergia in Olanda avendo aperto il suo primo impianto a biomassa a Quijk nel 1999.

Adesso che c’è stata un’intesa e un temporaneo accordo tra governo e industria, in attesa di norme permanenti per quanto riguarda le risorse rinnovabili in Olanda, la Essent investe maggiormente nella co-combustione e implementa i suoi impianti per nuovi progetti.

La RWE-Essent ha allestito un programma molto interessante per condividere esperienze e per discutere verso dove è diretto il futuro delle bioenergie.

L’Unione Europea ha promosso un’attività denominata “economia a base di processi biologici”. Ci si aspettava che questo piano d’azione dovesse iniziare per l’inizio del 2012.

Hanno partecipato più di 200 operatori, la maggior parte dei quali sono coinvolti o nell’uso del pellet o nella sua produzione o nel trasporto del pellet.

“Viviamo in un’epoca interessante, ma spesso interessante significa piena di problemi”, è stato il commento di apertura del Canadese Douglas Bradley che presiedeva la prima assemblea del primo giorno.

“Ma le soluzioni sono vicine” ha dichiarato.

L’imprenditore canadese John Swaan ha mostrato che è da non più di un decennio che il commercio del pellet a lunga distanza è possibile da quando Swaan ha inviato la prima nave carica di pellet dalla British Columbia, nel Canada occidentale, a Helsingborg, nel sud della Svezia.

Oggi assistiamo a una grande attività nell’industria del pellet con grandi investimenti.

Scopo 50 per cento

La dottoressa Nina Skorupska, direttore tecnologico e Membro Esecutivo della direzione della Essent, ha accolto i partecipanti alla centrale elettrica Amer.

“In questo impianto usiamo due tecnologie delle biomasse, gassificazione e co-combustione del pellet. Abbiamo preparato l’ambizioso traguardo di incrementare la co-combustione al 50%”.

“La Essent ha investito 130 milioni di euro negli ultimi 10 anni nell’utilizzo della biomassa e ha evitato l’immissione di un milione di tonnellate di anidride carbonica. Nel 1999 abbiamo aperto a Quijk il nostro impianto, cha ha una capacità di 25 MW” ha detto la dottoressa Skorupska.

La RWE utilizza 4 finti energetiche: le rinnovabili, il nucleare il carbone e il gas naturale.

La dottoressa era molto felice quando è stato firmato il patto ecologico in Olanda tra lo stato e le industrie.

Un altro importante punto a favore degli Olandesi è l’economia a processi biologici. Nina Skorupska ha dichiarato che la RWE/Essent è una degli investitori di punta.

Economia a processi biologici (BBE)

Roel Bol, Direttore del Dipartimento della bio-economia al Ministero degli Affari, dell’Agricoltura e delle innovazioni ha presentato il concetto di economia a processi biologici in modo più dettagliato.

La linea di principio è abbastanza semplice: dai combustibili fossili come base per produrre energia si passa al bio-materiale.

Ci sono molti modi in questo ambito, ha evidenziato Bol:

– Innovazione e sviluppo economico

– Sicurezza energetica

– Politica ambientale – Greenhouse Gas (GHG)

– Occupazione

– Piani d’azione territoriali e agricoli

– Costo dell’energia

– Riserve di combustibile fossile che diminuiscono

– Risoluzione delle emissioni di anidride carbonica

Per allestire un processo appropriato ci si deve innanzitutto focalizzare sul più alto valore aggiunto dello programma di utilizzo della biomassa

Questo tipo di economia richiede piccoli volumi ma è ad alto valore aggiunto, come l’industria dei farmaci e dei cosmetici, rispetto a quella per la produzione di cibo e per l’alimentazione, per le materie bioplastiche, per la maggior parte dei prodotti chimici e dei carburanti e infine per l’elettricità e del riscaldamento, che necessitano di un grande volume ma possiedono un più basso valore di mercato

C’è bisogno di reciproca interazione tra le imprese (chimiche, agricole, energetiche e della carta), la scienza e la società e NGO’s ognuna delle quali è legata al dipartimento di bio-economia.

Il Governo olandese sta assumendo un solido controllo dei soggetti e ha inizializzato un programma con sei linee guida.

1.Il rifornimento di biomassa, per identificare le migliori 10 tra le biomasse e la loro reperibilità

2.L’applicazione delle biomasse elencate nello stesso modo

3.La sostenibilità dell’intero processo

4.La verifica dei possibili concorrenti fra le nazioni emergenti

5.Un programma di ricerca e uno d’informazione

6.Gli strumenti del piano d’azione devono essere coerenti e consistenti.

L’Unione Europea ha l’ambizione di impostare un piano già dal febbraio 2012. Una riunione pubblica si è tenuta nel Maggio 2011 e gli Stati Membri hanno presentato le loro opinioni.

DSM – compagnia chimica con grandi bioambizioni

Il concetto è stato ulteriormente sviluppato dalla DSM, il colosso chimico olandese, che sostiene di essere azienda leader nel lievito e una delle tre migliori negli enzimi.

Hanno sviluppato una nuova ed efficace miscela di enzimi per decomporre la biomassa più efficientemente e un lievito capace di convertire gli zuccheri C5 e C6.

Peter Von Paridon, l’amministratore aziendale per la DSM Biogas, ha detto che loro puntano a diventare un fornitore primario integrato per la bioenergia avanzata e un ideatore e produttore di sostanze chimiche e polimeri a base di prodotti biologici.

Nel suo discorso ha evidenziato inoltre la attesa rapida crescita del biogas e anche in questo settore la DSM ha una tecnologia disponibile.

Straordinari progetti dell’RWE Innogy (energia innovativa)

Paul Coffey amministratore delegato operativo della RWE Innogy ha presentato la compagnia, che fu fondata agli inizi del 2008 e oggi, con 1400 dipendenti, sta crescendo molto rapidamente. Per il business della biomassa la chiave-guida è assicurarsi la materia prima per ottenere garanzia energetica e diversificare le fonti.

La biomassa usata negli stabilimenti più vecchi ha ridotto i bisogni di capitale in confronto alla produzione di energia eolica attraverso il vento di mare e di terra che possono arrivare a 3 milioni di euro/Megawatt.

A Waycross, Georgia, U.S. RWE Innogy ha investito 120 milioni di dollari statunitensi in una centrale elettrica con una capacità annuale di 750000 tonnellate.

Secondo Coffey lo stabilimento è adeguatamente collocato poiché 1,5 milioni di tonnellate di fibra di legno necessarie si possono trovare nel raggio di 80 Km.

Oggi il miglior combustibile

Coffey ha notato che il pellet può non essere il combustibile ottimale, ma questo è il migliore al giorno d’oggi. Inoltre lo stabilimento può essere potenziato con un reparto di torrefazione.

La RWE ha un bisogno di biomassa e qui, alla sede del convegno, è stato detto che l’impianto Amer 8 ne brucia il 25% e Amer 9 il 35%. Si è anche ipotizzato che Amer 9 possa incrementare la sua percentuale fino al 50% entro il 2015.

Successivamente l’obiettivo è anche più alto, 80%. Lo stabilimento di Tillbury nel Regno Unito verrà completamente convertito e potrà utilizzare più di 1,4 milioni di tonnellate di biomassa all’anno con l’avviamento all’inizio del 2012.

In prospettiva gli stabilimenti dell’RWE in Germania avranno un potenziale di combustione di 14 milioni di tonnellate di pellet all’anno entro il 2020. Per raggiungere quei livelli, la redditività deve essere buona come anche il combustibile; la torrefazione può diventare l’elemento chiave della partita.

A Duiven, in Olanda, la RWE è proprietaria di una parte dello stabilimento a bio-carbone di Toppel che oggi sta per essere avviato.

Operatori commerciali necessari

Remco Franken, che opera nell’attività commerciale e nell’offerta della RWE ha sottolineato nel suo discorso che per raggiungere gli obiettivi europei entro il 2020 tutte le differenti fonti di energia rinnovabile devono essere utilizzate. Tra quelle, la biomassa ha un bilancio di costi favorevole. Per completare l’operazione senza complicazioni è importante essere capaci di commercializzare il pellet. È auspicabile arrivare allo scambio di forniture quando è possibile ma c’è la necessità di commercianti esperti. Anche i pellet non sono un effettivo bene economico.

Cambiamenti fondamentali necessari

Wim Willeboer della Essent ha sottolineato che non c’è un solo problema e una sola soluzione per la situazione dell’energia. Il sistema energetico deve cambiare radicalmente e l’utilizzo della biomassa è una parte di quel cambiamento.

Riguardo alla questione se ci sia abbastanza biomassa disponibile sul pianeta, egli ha risposto che metà della richiesta energetica mondiale nel 2050 può essere soddisfatta dal potenziale complessivo della biomassa sostenibile.

Egli ha evidenziato inoltre che questo è un processo progressivo e la Essent ha appreso molto durante gli anni. Questa è interessata a utilizzare assieme la biomassa e il carbone per motivi tecnici: migliori temperature di processo, efficienze e capacità produttive, oltre che corrosione e incrostazione limitate.

“La Essent è ben preparata, ma noi abbiamo bisogno di riferimenti politici stabili, solo allora gli obiettivi potranno essere raggiunti,” ha concluso Willboer.

 

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