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Considerazioni nella scelta di una cubettatrice

Nella scelta della macchina cubettatrice per pellet ci sono due fattori importanti da considerare: la capacità produttiva, il prodotto da pellettare e la sua granulazione.
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Nella scelta della macchina cubettatrice per pellet ci sono due fattori importanti da considerare: la capacità produttiva, il prodotto da pellettare e la sua granulazione.La capacità produttiva definisce la quantità di pellet prodotta per ora, ed è caratterizzata dai seguenti elementi:

  1. La natura della formula.
  2. La potenza del motore principale
  3. Il suo funzionamento 
produzione pellet

 

 

  1. La natura della formula.

Ogni impianto ha le sue formule specifiche, che si adattano alle esigenze d’uso della località in cui si trova. Ce ne sono di diversi tipi, da quelle per bovini o maiali, a quelle per polli o galline ovaiole, passando per i piccoli animali, come conigli, quaglie, pernici, trote ...Ci sono, poi, quelle che trattano composti minerali, insomma una moltitudine di formule.

Tutte queste produzioni non si assomigliano in nessun modo, vanno dal granulato più fino (broiler), al quello più grosso (composti minerali). Si utilizzano dunque delle trafile con fori di diametro e con rapporti di compressione  differenti.

Ogni impianto è, quindi, un caso a sé stante e si differenzia dagli altri in funzione della formulazione che deve produrre. Il costruttore, in base al tipo di formula, studia il tipo di pressa e le filiere che meglio si adattano allo scopo.

 

   2.La potenza motrice.

La produzione è strettamente collegata alla potenza motrice. Infatti, maggiore è la potenza più grande risulta la portata.
Un pressa grande non è raccomandata per gli impianti con molte formule diverse da granulare in piccoli lotti.
Per utilizzare correttamente una grande macchina si deve lavorare grandi lotti (minimo 20 tonnellate) con poche formule e rapporti di compressione simili. 
La portata può variare a parità di potenza e sulla stessa formula, a seconda che si lavori a secco, con acqua o con vapore.Dobbiamo quindi scegliere e optare per una soluzione. La formula, come abbiamo visto, può fortemente condizionare la scelta di un’Azienda specializzata nella produzione di composti minerali, che,  ed è un caso estremo, lavorerà a secco o con poca acqua.
La maggior parte del tempo, soprattutto oggi, la stragrande maggioranza delle macchine funzionano con il vapore. Se non ci sono motivi particolari, sarebbe un’eresia lavorare con l’acqua.Infine, lo spazio disponibile può essere un fattore limitante. 

 

 

   3.Il funzionamento 

Tutti sanno che una pressa non produce mai a pieno regime, ma i valori si attestano intorno al 70-80%. Bisogna tenere in considerazione il fattore umano, il lavoratore ha paura che la sua pressa cubettatrice si ingolfi. Per evitare le operazioni noiose di rimessa in servizio, tende a modificare la sua macchina limitandone la capacità. Così sarà tranquillo sapendo che la sua pressa cubettatrice potrà superare dei sovraccarichi senza rischio

Altre volte, la pressa cubettatrice non raggiungerà la sua massima intensità perché i livelli di vapore non saranno sufficienti, con conseguente scarsa produttività (vedi regolazione e controllo). Questo e tanti altri casi possono influenzare tutta la produzione. Questo anche perché il personale non è sufficientemente istruito. Quando si compra una pressa, dobbiamo pensare anche alla formazione del personale.