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Viaggio nella storia

Viaggio nella storia: la prima pressa per pellet

Segui la nostra storia indietro nel tempo quando il primo mulino a pellet si chiamava "Cuber"
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“Noi condizioniamo i componenti. Noi li trasformiamo. Noi li comprimiamo a colpi di kW e di trafile.”

La compressione di prodotti farinacei ha avuto origine nei frantoi. Attraverso l’estrazione dell’olio con presse idrauliche venivano prodotti, infatti, dei pannelli di semi oleosi, distribuiti in tavole o frantumati.

Verso la fine del XIX secolo che un produttore inglese (Hull) decise di produrre per la prima volta un composto alimentare equilibrato compresso pensato appositamente per il bestiame. All’epoca si utilizzavano le presse idrauliche a gabbia nelle quali la pressione variava da 200 a 300 kg per cm2. Di fronte al basso rendimento, agli elevati costi di produzione e alle numerose rotture causate da questo sistema, si finì in seguito per adottare le presse a ghiera, utilizzate allora per confezionare agglomerati di carbone.

Verso il 1910, si trovavano in Inghilterra un certo numero di alimenti presentati sia in placche rigate, per facilitarne la distribuzione, sia in scaglie e granuli.

 

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Le prime macchine vennero prodotte dall’azienda Sizer (Hull, 1928) e fecero la loro apparizione in Francia dopo la Prima Guerra Mondiale.
 

Il primo modello Cuber produceva pastiglie di grandi dimensioni. Fu utilizzato verso il 1930 per produrre pellet.
Questa macchina era a trafila orizzontale fissa, i rulli azionati dall’alto forzavano l’alimento nei fori, però, produceva poco ed era molto costosa.

 

 

Testo liberamente tradotto dal libro "Pratique de la compression" di Louis David e Jean Efumeux
Copyright immagine @Graces guide to British industrial history